La norma è concepita per essere applicabile in base alle esigenze di tutti i tipi di organizzazioni in diversi settori, che siano organizzazioni pubbliche, private, governative o non governative (ONG), indipendentemente dalle dimensioni, dal tipo, dall’attività, dall’industria o dal settore, dalla fase di crescita, dalle influenze esterne e dai requisiti specifici del paese
In questo contesto gli stakeholder, sia interni che esterni all’organizzazione rivestono un ruolo fondamentale nella promozione della diversità e inclusione.
La UNI ISO 30415 si propone, infatti, anche di favorire un cambiamento interno alle organizzazioni, guidandole sia nella definizione di obiettivi strategici maggiormente sostenibili sul piano sociale sia nella costruzione di un rapporto diverso con i propri portatori di interesse.
La norma presenta i prerequisiti fondamentali per la D&I, le responsabilità di rendere conto e le responsabilità associate, le azioni raccomandate, le misure suggerite e i potenziali risultati. La norma non tratta gli aspetti specifici delle relazioni con i sindacati o i comitati aziendali, né la conformità, i requisiti normativi o le controversie specifici dei paesi.
Diversity and Inclusion” (D&I), Diversità e Inclusione contengono un concetto imprescindibile per tutte le organizzazioni che operano oggi sui mercati: l’importanza e la necessità di integrare e dare valore alle persone pur nelle loro diversità e specificità, creando un ambiente di lavoro veramente inclusivo.
Indipendentemente dalle differenze di età, etnia e cultura, il concetto di diversità e inclusione si sta affermando a livello mondiale come un valore fondamentale all’interno degli ambienti di lavoro.
Per questo motivo UNI ha deciso di tradurre e pubblicare in lingua italiana la norma internazionale ISO 30415:2021“Gestione delle risorse umane - Diversità e inclusione”.
Riconoscere e sfruttare la D&I può essere cruciale per tutte le organizzazioni che cercano di accrescere l’innovazione e migliorare la loro resilienza, sostenibilità e reputazione.
In tutte le organizzazioni che sviluppano la propria attività sui mercati globali è infatti possibile trovare risorse provenienti da paesi diversi, con differenti culture.
Compito di chi gestisce il capitale umano (HR) è proprio quello di saper valorizzare i talenti, le esperienze e le caratteristiche di ciascuno senza distinzione di nazionalità, lingua, identità di genere, abilità e disabilità, orientamento sessuale, religione, opinioni, in modo da creare innovazione, attivare sinergie e rafforzare al contempo le strategie necessarie al raggiungimento degli obiettivi organizzativi.
La promozione di una cultura organizzativa diversificata e inclusiva può consentire alle persone di prosperare e fare del proprio meglio in condizioni che consentono una collaborazione e una partecipazione efficaci.
La creazione di organizzazioni più imparziali, più inclusive e socialmente responsabili può aiutare le risorse di un’organizzazione a sviluppare conoscenze, abilità e capacità fondamentali per il proprio sviluppo e benessere personale.
(Fonte UNI.com)